FUNZIONI SOSTITUTIVE DELL'ARTO ARTIFICIALE

L’obiettivo è creare arti che non solo permettano la deambulazione, o la sostituzione di una mano amputata, ma in qualche modo suppliscano anche alla sensibilità perduta. Le gambe cosiddette bioniche sono arti artificiali con sensori capaci di captare i segnali dei neuroni motori provenienti dalla parte integra della gamba, per consentire l’articolazione di piede e ginocchio e il loro movimento fine. Le mani artificiali (con sensori a controllo elettronico) o bioniche (direttamente controllate dal sistema nervoso del paziente) permettono di regolare la presa e di compiere quindi funzioni come tenere il volante di un’automobile. Per ora esistono solo alcuni prototipi di arti bionici nel mondo, ma i progressi enormi della tecnologia potrebbero tra qualche anno soddisfare le richieste di chi è affetto da queste menomazioni.


La prima mano bionica, mossa direttamente dai nervi di un paziente, è stata impiantata in Italia a fine 2009 ed è realizzata in titanio, acciaio e alluminio. La cyber-mano (detta SmartHand) presenta molti vantaggi rispetto alle mani artificiali attualmente disponibili: è più leggera, ha una grande versatilità di utilizzo e permette movimenti fluidi, direttamente comandati dal paziente e dal suo cervello proprio come un arto vero, restituendo la sensazione del tatto. Ciò è reso possibile da piccoli elettrodi impiantati nei nervi del braccio.






Le protesi devono calzare perfettamente per poter sopportare il peso del corpo e dare fluidità al movimento. Le protesi mimano anche visivamente l’arto in modo da creare un’integrazione più naturale sia sotto il profilo funzionale che estetico.

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