STORIE E PROTAGONISTI DELL'ARTO ARTIFICIALE
La forza di Bebe Vio. E di Leo, Paolo, Danilo e tanti altri che di fronte alle sventure hanno reagito da giganti. Sono le storie straordinarie di chi, condannato a essere ultimo, è diventato primo. «Ricordo che arrivati all’ospedale di Padova, quando il medico ci disse che con quella meningite c’era il 3 per cento di possibilità di sopravvivenza e che, anche in quel caso, mia figlia avrebbe subito danni devastanti agli arti e agli organi interni, non volevamo crederci. Non poteva essere vero, poche ore prima Bebe tirava di scherma. Non è possibile, ci dicevamo, questo medico delira. Mandatecene un altro, vogliamo il primario». Beatrice Maria Adelaide Marzia (nomi delle nonne), detta Bebe, novembre 2008 fu ricoverata al reparto di Terapia intensiva pediatrica dell’ospedale di Padova e ne uscì 104 giorni dopo, amputata sotto i gomiti e le ginocchia. Medaglia d’oro nel fioretto singolare e di bronzo a squadre alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro e fresca campionessa ai Mond